Il fascino della fotografia è legato alla sua immediata capacità di trasporre il vero col fine di rappresentare, raccontare, ricordare ed emozionare.
Dalle prime pionieristiche sperimentazioni pittoriche della "camera obscura" al più moderno fissaggio delle immagini con sostanze chimiche o in frammenti digitali, il suo principio è sempre quello di fermare le figure proiettate da una lente su un supporto di carta o pellicola o, anche solo per pochi secondi, su uno schermo.
Eppure ricondurre una fotografia alla sola rappresentazione della realtà è riduttivo: la fotografia è bene culturale in sé, è testimonianza visiva di quella parte di realtà che il fotografo ha scelto di raccontare, è un bene prezioso per comprendere i progressi nell'uso dei materiali di cui sono composti macchina, pellicola, acidi di sviluppo, supporto finale e ora qualità digitale, infine è un documento del contesto in cui è stata concepita e capace pertanto di ricostruire un pezzo vitale della nostra storia.
Il campo di indagine per rilevare queste informazioni è vasto e appassionante e comprende l’analisi della fotografia in tutti i suoi aspetti, tecnico, tipologico, dei soggetti, dei fotografi, delle iscrizioni, degli appunti, dei documenti collegati... Un ambito vastissimo di scoperta di una pagina di storia che ha dato vita, piuttosto consapevolmente, alla riproducibilità dell'immagine.