Quasi quattrocento anni di istituzione, una chiesa e un collegio eredi di un patrimonio ricchissimo e variegato: questo è il Collegio San Carlo di Modena, già Collegio dei Nobili e oggi una delle istituzioni universitarie più qualificate.
La chiesa ospita altari allestiti a partire dagli anni Sessanta del Seicento, ornati da marmi e da pale d’altare firmate dalle personalità artistiche più prestigiose di Modena e di Bologna. Il collegio, che ha visto formarsi centinaia di ragazzi della nobiltà italiana ed europea, conserva i ritratti dei più meritevoli e un patrimonio di arredi e dipinti cresciuto insieme all’istituzione stessa.
Prospectiva si è occupata dell’inventariazione, catalogazione e, dove necessario, della messa in sicurezza dell’intero patrimonio mobile della Fondazione le cui opere sono gestite con criteri suggeriti e fortemente promossi dal Mibact ma, a tutt'oggi, ancora sperimentali. La collezione della Fondazione è infatti una delle poche collezioni italiane protette con il sistema di tag RFID, applicato fino ad ora a numerose biblioteche ma solo in via sperimentale ad alcuni musei archeologici.
Parte di questo lavoro è confluito nel volume, curato da Carlo Altini, edito da Panini all'interno della collana
Mirabili Visioni.
Il lavoro di ricerca sul patrimonio e sul ricchissimo archivio storico è stato in parte reso noto attraverso la pubblicazione di un manoscritto di un sacerdote settecentesco, don Giuseppe Dallamano, segretario del Collegio e storico appassionato. Il volume, curato da Chiara Albonico, Barbara Salimbeni e Lucia Peruzzi Cerofolini ed edito nel 2018 da Stem Mucchi, è corredato da un ampio apparato documentario e bibliografico. Potete trovarlo in libreria o in formato e-book, per maggiori informazioni visitate il sito dell'
editore modenese. Per saperne di più e per conoscere il programma culturale offerto dalla Fondazione:
www.fondazionesancarlo.it