- Melanconia e altri malanni
Malati reali o immaginari e comunque illustri, i protagonisti di questo ciclo di incontri sono gli artisti che dal Quattrocento al Seicento hanno fatto grande l'arte italiana ed europea. Molti di loro, indagati attraverso scritti, documenti e testimonianze dell'epoca, avevano in comune con le ansie, le fobie, le abitudini e i comportamenti dell'uomo contemporaneo molto più di quanto siamo abituati a pensare.
Troviamo così cagionevoli reali e ipocondriaci, cupi e depressi ma anche irascibili, ossessionati dal lavoro e assenti... Malanni che vengono dal mondo esterno o dal loro ricchissimo mondo interiore, pazienti speciali portati ai moderni farmacisti della Reale Farmacia Toschi che, ricorrendo ai rimedi dell'epoca rivisti, studiati e affrontati con la consapevolezza della scienza moderna, ci aiuteranno ad alleviare la "malinconia".
Le conferenze sono state svolte in collaborazione con la dott. Livia Andreon, farmacista, erborista ed omeopata, presso il Museo Farmacia Toschi.
- Florario. Discorsi d'arte, letture, ricette e rimedi
Il mondo vegetale fa parte dell'arte: qualche volta ne è sfondo, altre volte cambia o determina il significato di una rappresentazione quasi senza che ce ne accorgiamo. Altre volte è la materia stessa con la quale sono costruite le opere d'arte: dal vero o presunto legno di fico dei crocifissi alle lacche con le quali i pittori dipingevano, fino all'olio con il quale venivano legati i colori, unti gli atleti, incoronati e consacrati i vincitori sacri o profani.
Una rosa, quindi, è una rosa. Ma è anche molto di più. Un po' come la pipa di Magritte, ma quella è un'altra storia.
Lasciando perdere credenze e suggestioni new-age, ci siamo addentrati nel mondo vegetale esplorando le mitologie legate al melo, al narciso, all'olivo o al grano, scoprendo in quanti e quali modi le stesse suggestioni, gli stessi miti, hanno attraversato migliaia di chilometri e sorvolato oceani prima, molto prima, che gli uomini sapessero che c'erano altri popoli.
Ma il mondo vegetale è stato per millenni l'unica medicina possibile: i farmacisti ci hanno portato a scoprire proprietà reali, e a smascherare le proprietà presunte, di questi frammenti del mondo naturale.
Fra Quattrocento e Cinquecento si sono concentrati in Italia gli artisti, gli intellettuali, i filosofi, i letterati, tutti coloro che hanno contribuito in varia misura a creare ciò che tuttora consideriamo, per molte ragioni, un passaggio fondamentale nella cultura europea.
Cosa saremmo, a che punto sarebbe la nostra cultura, la nostra conoscenza del mondo, la visione che abbiamo di noi stessi senza quei trent'anni di storia?
Attraverso il disegno, madre di tutte le arti, la prospettiva e l'architettura, la pittura e la grande decorazione questo percorso ha indagato i molti espedienti messi in atto dagli artisti rinascimentali per aprire nuove prospettive all'arte e alla nostra conoscenza del mondo.
In parallelo, nei laboratori abbiamo testato cosa voleva dire prepararsi da soli gli inchiostri, le lacche e le tempere.
Riprendendo le ricette di Cennino Cennini e dell'anonimo estensore del quattrocentesco del Libro dei Colori abbiamo sperimentato cosa vuol dire andare a cercare gli ingredienti naturali, trattarli, saperli dosare, provare e riprovare fino a trovare il giusto grado di fluidità, fino a scoprire che bisogna esercitare la mano e la sensibilità perché, come ogni ricetta, anche quella degli inchiostri è affidata all'artigiano che la fa vivere.
Fino a scoprire che le formule funzionano ancora, che l'inchiostro metallogallico è ancora utile per scrivere, che la doratura di un manoscritto è opera delicatissima, ma anche che macerando alcune foglie si possono tingere i jeans.