Fra Quattrocento e Cinquecento si sono concentrati in Italia gli artisti, gli intellettuali, i filosofi, i letterati, tutti coloro che hanno contribuito in varia misura a creare ciò che tuttora consideriamo, per molte ragioni, un passaggio fondamentale nella cultura europea.
Cosa saremmo, a che punto sarebbe la nostra cultura, la nostra conoscenza del mondo, la visione che abbiamo di noi stessi senza quei trent'anni di storia?
Attraverso il disegno, madre di tutte le arti, la prospettiva e l'architettura, la pittura e la grande decorazione questo percorso ha indagato i molti espedienti messi in atto dagli artisti rinascimentali per aprire nuove prospettive all'arte e alla nostra conoscenza del mondo.

In parallelo, nei laboratori abbiamo testato cosa voleva dire prepararsi da soli gli inchiostri, le lacche e le tempere.

Riprendendo le ricette di Cennino Cennini e dell'anonimo estensore del quattrocentesco del Libro dei Colori abbiamo sperimentato cosa vuol dire andare a cercare gli ingredienti naturali, trattarli, saperli dosare, provare e riprovare fino a trovare il giusto grado di fluidità, fino a scoprire che bisogna esercitare la mano e la sensibilità perché, come ogni ricetta, anche quella degli inchiostri è affidata all'artigiano che la fa vivere.
Fino a scoprire che le formule funzionano ancora, che l'inchiostro metallogallico è ancora utile per scrivere, che la doratura di un manoscritto è opera delicatissima, ma anche che macerando alcune foglie si possono tingere i jeans.